Carcere e lavoro un’opportunità per tutti:
detenuti, imprese e società civile
Questi gli argomenti trattati durante l’incontro organizzato da Fondazione Caritas Livorno e Caritas Livorno con gli altri partner del progetto Next nella struttura “Sorgenti di Carità” di via Donnini e alla quale hanno partecipato Serena Spinelli (Assessora Regionale per il Sociale), Andrea Raspanti (Assessore Comunale per il Sociale), Marcella Gori (Coordinatrice area trattamentale Casa Circondariale Livorno – Gorgona) Stefano Fabbri (Vicepresidente nazionale e referente per la Toscana dell’Associazione Seconda Chance), Enrico Vincenzini (Avvocato penalista e membro di Antigone Toscana), Giusy D’Agostino (Co-direttrice Caritas Livorno), Don Luciano Cantini (Presidente Fondazione Caritas Livorno) e Guido De Nicolais (Direttore generale Fondazione Caritas Livorno).
Tutti hanno il diritto di ricostruire la propria vita una volta scontata la pena ma le difficoltà sono tante.
Ecco che anche il ruolo dell’avvocato nell’accompagnamento del proprio assistito attraverso strumenti processuali e prospettive di lavoro è necessario per mediare con il tessuto sociale della città.
Serena Spinelli sottolinea che il detenuto è sempre un cittadino portatore di diritti, perché il carcere non è solo il luogo della detenzione ma dovrebbe essere anche il luogo della rieducazione.
Andrea Raspanti sottolinea l’importanza di non sottovalutare il fattore di emarginazione sociale che crea disorientamento. Il progetto Next crea reti di supporto al fine di migliorare il delicato passaggio dalla detenzione alla vita fuori dal carcere, consapevoli che, tuttavia, le problematiche relative alla ricerca di casa e lavoro accomunano, purtroppo, tante persone.
Decisivo e illuminante l’intervento di Gianmarco Piacenti, imprenditore del settore restauri che ha già assunto ex detenuti nella sua azienda, superando pregiudizi e stereotipi e al di là degli sgravi fiscali previsti ci ha testimoniato che tutto è possibile quando si accoglie e si entra in relazione con l’altro.
I suoi dipendenti “speciali” hanno portato benefici a tutta l’azienda inserendosi a testa bassa e lavorando per migliorare ogni giorno.
È stato un incontro informativo, formativo e di confronto proficuo e diverso da altri perché, pur partendo da dati e nozioni, si è voluto comunicare che attraverso sguardi e piccole azioni di speranza per il futuro si può arrivare a coinvolgere e sensibilizzare la società civile, perché tutti insieme si può costruire una realtà migliore!